Dimandare
Vedi bene, che in dimandar qualche cosa non abbi a contristar la borsa, o ad intrigare in un laberinto di faccende chi ti favorisce. Basterà accennare all'amico il tuo bisogno. Se dopo tal notizia non si muove; nè pur ti soccorrerà dopo de' prieghi, mostrati bensì grato per li beneficj ricevuti, perchè così intenderà, che gliene dimandi de' nuovi. Se devi ricercarlo di affare di gran rilievo, entravi a discorso di tutt'altra materia; e poscia, come non volendo, fagli cadere in ragionamento il tuo desiderio. Con gran circospezione ti bisogna ricordare i Grandi; perchè si persuadono, venir comandati. Adopera con esso loro intercessori personaggi chiarissimi: come a dire, i figliuoli con li loro padri, ec. purchè i mezzani da te scelti non partecipino anch'essi del tuo bisogno.
Il tempo più adatto a dimandar grazie si è, quando altri è allegro, che suol essere ne' giorni festivi, e dopo desinare; non però quando è sonnacchioso, o quando è affollato d'altre faccende. Nè t'inoltrare a dimandar più cose insieme.
In promuovere gli altrui interessi, mostrati non conoscerlo, nè con esso lui tira lunghi ragionamenti, per così dare a credere il tuo motivo esser l'amor dell'onesto, e del pubblico, non già il privato, e particolare. Insinua i mezzitermini a proporzion delle persone, con cui tratti. Antiponi agli avari gli emolumenti, e i danni; alle persone di spirito la Divina Gloria; a' giovani gli applausi, o gli scherni de' compagni.
Non chieder da' Padroni privilegj, e diplomi. Poichè cose simili sortiscono un tardissimo disbrigo, ma con bella maniera presenta loro a sottoscriverti la dimanda graziosa di qualche tua supplica.
Non cercar da altri, massimamente, se egli vi è affezionato, cose rare e difficili (e se a te inutili) poichè in negandotele, crederà di offenderti, e perciò di odierà anche. È comun sentimento degli uomini, che si abbia a odiar l'offeso. E se ti condiscende, come indiscreto riscuotitore ti abbominerà per l'avvenire.
Recasi comunemente a disonore il riportar negativa delle dimande: non chieder cosa alcuna senza prima assicurarti dell'animo del personaggio. Perciò gioverà non far dimanda alcuna, ma con pura indifferenza porgli avanti gli occhi il tuo bisogno.
Non far accorger chi che sia dell'oggetto delle tue pretensioni, prima d'averne preso il possesso. E perciò, o dà a credere, che ne disperi, o spargi d'esser destinato ad altro, e con esso lui passarsene pubblicamente gli uficj di congratulazione.
Se viene a te negata alcuna cosa, guadagna un terzo, che l'impetri, e da lui finalmente senza molta fatica l'otterrai.
Se avessi concorrente in qualche carica da te pretesa, inviagli segretamente persona, che sotto color d'amicizia ne 'l distolga, e gli esaggeri le difficoltà, che dovrà incontrare.