Acquistar prudenza
Per lo più passatela in silenzio, e sol tanto ascolta gli altrui consigli, a bell'agio teco stesso ruminandoli. Apri gli occhi a non farti stravolgere dalla violentissima passion dell'amore. Non idolatrare, come prime idee dell'operare, le tue azioni, e i tuoi detti. Non ti occupare in impieghi inutili, e di niun pro a' tempi avvenire, nè t'imbarazzare ne' fatti altrui. Ascrivi con larga mano agli altri la gloria degli operati (ancorchè t'abbi a riempire i fogli de' lor Panegirici): quella ritornerà a te medesimo, e certamente con grande applauso, cioè senza punto d'invidia. Abbomina lo sdegno, e la vendetta. In rammentarsi l'altrui pregio, e valore, applicavi volontieri l'attenzione. Rare volte fa sembiante di maraviglia al racconto di fatt'insoliti, e rare volte altresì fatti indurre a dar consigli. Non far mai cosa per competenza. Fuggi, come peste, le liti. Ancorchè ne abbi a sentir pregiudizio, non espor mai all'altrui vista le tue cose di qualche pregio, o che con facilità ti si potrebbon chiedere.
Se tal'uno ti stimolasse ad intraprender qualche impresa, proccura, che egli altresì sottentri a parte del rischio.
Se ti converrà esortare, richiedere, e simili, o addossarti altro impiego, leggi prima, e ricerca nelle storie avvenimenti somiglianti per tua istruzione. Voglionsi sovente rivolgere i volumi degli Oratori, i quali suggeriscon la forma di concitar l'odio, ritorcerlo, sminuirlo, accusare, difendere, ec. Dobbiamo anche usar l'ambiguità ne' detti; in guisa che, sentenziando noi, siam creduti; decidere a favor d'ambe le parti, senza però che concludiamo a pro di niuna. Perchè talvolta la necessità ci costrigne a tal partito, ed Aristotile, al parer del Nazianzeno, per lo più nelle sue conclusioni adoperò detto artificio.
Somigliante stile usa in compor libri, in lettere odiose, e in dar pareri, ove sempre abbi la mira ad aringar ragioni per l'una, e l'altra parte, come se problematicamente andassi attignendo, senza mai disvelare, a qual delle due, o ti attieni, o dovresti attenerti, con proccurare altresì qualche digressione, o anfibologia in affetti di scongiuri, prieghi, e in simili guise, disfogando, e movendo rettoricamente gli affetti. Lasciati riprendere, ancorchè di falsità, nè ricorrere tosto alle scuse, perchè niuno vorrà avvertirti in avvenire. Anzichè dimostrargli un'affezion particolare per le ricevute ammonizioni; e quelle, che son inutili, lasciale correre; ed alcune anche accettale.
Esercitati a questo scopo di poter in qualsisia occasione aringare pro, e contra su i temi proposti. A tal'intuito studia la Topica degli Oratori, e le Apologie pubblicate alle stampe.
Se sostieni carica di Ambasciadore, e tratti col nemico, tutto quanto colui t'ingiunge, partecipa fedelmente con lettere al tuo Principe, acciocchè non possa aver ombra di sospetto della tua persona. E questo stesso mio documento applica a varj casi consimili.
Non inviare Ambasciadore un tuo avversario: perchè darà contrarj pareri, ed egli vorrà dominare.
Sono misti, e varj i temperamenti de' tuoi Consiglieri (poichè non avvien, se non per miracolo, trovarne de' temperati) un flemmatico, e un subitano: chi freddo, chi focoso: questi rigido, quegli placido: e consultando tutti insieme, ne carpirai squisitissimi, e accertatissimi consigli.
Mira sempre qual fazione si abbia preso a favorir la fortuna; e di quel Potentato prenditi a coltivar con ossequio i più infimi della sua Corte; guardandoli, come tuoi Superiori, e Padroni.
Prefiggiti alcune ore del giorno a ruminar teco stesso attentamente, se ti sopraggiugnesse, o uno, o un altro accidente, come dovresti risolverti.
Per li servidori, e amici componiti un diario, e ciascun foglio dividi in quattro colonne, col nome dell'individuo nel mezzo, e a capo delle colonne compartisci i seguenti titoli. Sotto il primo registra i danni da colui cagionatiti, e le sue mancanze. Al secondo riduci i beneficj, e servigj prestatigli con tuo disagio. Sotto il terzo notavi ciò, che egli ti ha dato, i regali, e simili. Sotto al quarto, e ultimo titolo contrassegnavi i fastidj, e brighe da te datigli, massimamente le fatiche straordinarie; e in cotal fatta guisa ti troverai prontamente disposto a far tacer chi si lagna, o chi invanisce. Metti in pratica ne' quotidiani ragionamenti qualche massima delle presenti direzioni.
O a torto, o a diritto ti corregga il tuo Superiore, sempre con altri fa mostra di compatirlo, e lodevolmente parlane.
Per quanto ti sia possibile, non ti obbligar con iscritto ad alcuna promessa, massimamente se a donne.
Proccura sempre, quando puoi, di sfuggir quegli oggetti, da' quali ti senti con vemenza tirare, o almanco con somma circospezione vi ti accosta. Comunque ti sembrino assodat'i tuoi interessi, non è mai male stabilirli di vantaggio a misura delle tue forze. Fa spesso riflessione a' tuoi, e alieni operati, ancorchè trascorsi, in che o tu, o colui difettò, quando potevi farlo tuo, come guadagnarlo assai meglio, e in che guisa meglio informarlo, ecc.