Conseguir gli onori, e conferirli
Persuadi al Principe, esser indispensabile la necessità di conferir quell'onore a un personaggio fornito di tali, e tali prerogative, e gliene suggerirai quelle appunto, che rilucono in te medesimo, in guisa che dalle circostanze stesse vieni a far cader sopra il tuo individuo la restrittiva. Compiacendosi egli fartene degno, la prima cosa, che dovrai fare, sarà scusarti, dicendogli, che non ti sembra mai meglio esser sua creatura, che nel presente grado, dove ora ti trovi.
Studiati di suggerire al dominante ottimi, e speciosi consigli, e per lo più plausibili al volgo; come sarebbono fabbriche di pubblici ricoveri per li miserabili, e somiglianti magnifiche imprese, dove però non vi concorra gravame di nuova imposizione a' sudditi.
Non appoggiare ne' propj talenti, e capacità la collazione di qualsisia carica; nè alla necessità di eleggersi la sua persona per sostenerla, massimamente se non vi fosse altri ugualmente atto, e capace; perchè oggi giorno si preferiscono gl'indegni a' meritevoli; ma diportati in guisa, come se ignudo affatto di attitudine, ne aspettassi la mera propensione del Principe la promozione.
Previeni gli uficj de' tuoi concorrenti al posto ambito, adoperavi gl'intercessori, prometti riconoscerli; nè sieno vane promesse senza fatti. Umiliati, pubblicati indegno di quell'onoranza, e che se mai per altrui mera gentilezza l'ottenessi, non sapresti chiuder bocca a i ringraziamenti.
Se la tua carica per necessità dev'esser amministrata da persona poderosa, nè vi sia più di te potente; acciocchè non ne sii tu rimosso, aliena tutt'i proventi, e rendite perpetue, e fisse dell'uficio; acciocchè venendovi un altro, abbia a portarvi seco un gran capitale di valsente, non già trovarvelo, e così sempre la carica non partirà dalla tua casa.
Vuolsi sempre aver alto la mira in ogni esercizio; come se ti applichi a gli studj, studia profondamente, messa da banda quella pompa del lor'ingegno, affettata negli studj da' dotti. Se ti dai all'acquisto delle virtù, possiedile nel grado più sublime, che potrai. Se vai dietro gli onori, procacciati i più elevati, e così in ogni posto ti situerai con la maggior sicurezza possibile.
L'amministrazione de' beni, o economie non si diano in vita, ma da tre in tre anni; e colui, che ha aumentata la roba, e portatosi piacevolmente colla famiglia, rafferma per un nuovo triennio, e non oltre; acciocchè la sicurezza del possesso non gli sia cagione di trascurataggine.
Sappiti valer della sorte, quando l'hai a seconda, perchè di leggieri si muta, e ti abbandona.
Nel tempo che ti pare esser ben veduto da chi regna, e ne hai in pugno l'amore, dimandagli più che puoi delle grazie. Dattigli a veder quando mansueto, quando in collera, e previeni i premj colle onoranze.