Commendare altrui
Passa quest'ufizio sotto specie di libertà, esaggera, che tu non ti muovi dal tuo privato o affetto, o sentimento; ma dalle voci comuni, e concetto di tutta la città; nè detestarsi da te vizio alcuno sopra l'adulazione: esser compatibile la di lui mitezza, e clemenza per la gran pietà, e divozione, col cui latte si fece adulto; e perciò non è maraviglia, se si trascuri il rigore. Non gli augurar mai felicità tali fra quegli encomj, che o gl'uni, o gli altri diano a gli occhi de' circostanti, se pure fossero i tuoi annunzj, e applausi confusi con quei della moltitudine, che non si distinguessero. Altrimenti in evento d'ingelosir altrui colle lodi dell'amico, lasciale da banda, come anche altresì ne dissimola i difetti.