Fuggire, e scappare
Fatti portar dell'acqua forte, sotto pretesto d'esser acquavita per berla, bagnane la tua veste, e le coperte, ribagnale, e appendile. Il carceriero penserà, che la disperazione t'abbia ridotto a darti fuoco; e spensieratosi di te, anderà a far perquisizione agli altri. Serviti dell'occasione, fingiti infermo, e mangia de' mori, o terra rossa, parendo di sputar sangue, facendoti osservar il polso dopo cena, prima di andar a letto, quando sembreresti aver febbre; simolando pallidezza, dal che prendi motivo di farti venire il Medico, digli che non chiudi mai occhio la notte: fa istanza di potertene passare in casa del carceriero; persuadilo a cenar teco, e stempera dell'oppio nel vino, per dargliene a bere.
Confidando a' tuoi la disegnata fuga, dì che fuggi armato; acciocchè informandosi da tal'un d'essi chi vuol sopraggiugnerti, resti sbigottito dal farlo; fatti cadere per la strada la spada intrisa di sangue; lascia le vesti alla ripa d'un fiume, come se altri ti avesse profondato nell'onde. O dà intendere a' compagni, che si ritirino in luogo più sicuro, con bruciar tosto l'abitazione, dove sol rimanesti, come se t'avesser divorato le vampe. Abbi un cavallo assai docile, per potergli addoppiare i ferri contraposti a' piedi; prendi per tua provisione comestibili di durata. Nel fuggire, non t'informar mai di una strada sola, ma sempre cerca impararne di molte; e in altrui presenza incamminati per quella, che non vuoi proseguire. Uscendo altresì le porte della città, o terra, subito svicola ne' campi; e poscia cangiatoti l'abito, il mantello, e 'l visaggio rimettiti in strada; e se v'ha chi ti dia la seguita, lascia ferito il cavallo in mezzo al passaggio, perchè in venir egli in mano a' persecutori, ti crederan già morto. Gitta a galla d'un fiume, o gurgo il tuo cappello, chi il mirerà andar così a nuoto, ti stimerà sommerso nell'acque. Inoltre abbi più gualdrappe pe 'l tuo cavallo, o palandrani di gran falde, per mutargli a tua posta i colori. Porta teco altresì maschere in pergameno, effiggiate da tutte due le bande, per vicendevolmente valertene.