Il proprio ritratto
Soleata ho fronte, occhi incavati intenti,
Crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto,
Tumidi labbri ed al sorriso lenti,
Capo chino, bel collo, irsuto petto;
Membra esatte; vestir semplice eletto;
Ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti;
Sobrio, ostinato, uman, prodigo, schietto,
Avverso al mondo, avversi a me gli eventi.
Mesto i più giorni e solo, ognor pensoso;
Alle speranze incredulo e al timore,
Il pudor mi fa vile e prode l'ira:
Cauta in me parla la ragion; ma Il cuore,
Ricco di vizj e di virtù, delira
Morte, tu mi darai fama e riposo.